“La Chiesa che è in Città di Castello vive con immensa gioia e gratitudine al Signore per la canonizzazione della nostra amatissima beata Margherita, che ha vissuto tra noi gran parte della sua vita fino alla morte, avvenuta il 13 aprile 1320. La sua immagine raffigurata al centro del catino absidale della Cattedrale, così come nella cupola, evidenzia la straordinaria importanza di questa piccola donna nelle generazioni lungo i sette secoli che la separano cronologicamente dal nostro tempo”. Così mons. Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello, nel messaggio in occasione della canonizzazione di Santa Margherita, iscritta oggi da Papa Francesco nel catalogo dei Santi.
Al clero e alla stampa convocati nella chiesa di San Domenico il presule ha ricordato che la canonizzazione avviene mentre si stanno svolgendo le celebrazioni del settimo centenario della sua morte, che si concluderanno il 9 maggio, “in un periodo segnato in maniera drammatica dalla pandemia: Margherita può autorevolmente insegnarci come trasformare il male in bene, senza cedere allo sterile vittimismo e alla lamentela inutile, invitandoci a una reazione evangelica che sa vedere come tutto può concorrere al bene”.
Nel 2019 mons. Cancian e l’arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, mons. Giovanni Tani, tenuto conto della grande diffusione del culto tributato alla beata in varie parti del mondo e con il sostegno di altri presuli umbri, hanno presentato a Papa Francesco la richiesta di procedere alla canonizzazione per equipollenza. Oggi, “al termine dell’espletamento di tutte le procedure canoniche e grazie all’impegno della Postulazione Generale dell’Ordine dei Predicatori, questa richiesta trova la sua piena accoglienza con la firma del Papa”, ha spiegato Cancian. Il prossimo 19 settembre, secondo modalità che saranno successivamente rese note, avrà luogo una solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento al Signore per la nuova santa nella chiesa monumentale di San Domenico in Città di Castello.