“Profondo cordoglio e dolore per la morte di 130 persone in mare nel tentativo di arrivare salve in Europa. A loro si aggiungono una donna e un bimbo trovati, poche ore prima, senza vita su una barca su cui viaggiavano altre 100 persone che sono state riportate indietro in Libia”. Lo esprime il Centro Astalli, alla luce della nuova tragedia consumatasi nel Mediterraneo.
Il presidente del Centro Astalli, p. Camillo Ripamonti, esprime lo “sgomento davanti all’orrore e all’indifferenza dei governi nazionali e dell’Unione europea”. “Ci si ostina a definire politiche migratorie quelli che sono accordi stipulati con governi antidemocratici, spendendo capitali che potrebbero essere utilizzati per gestire le migrazioni in maniera sicura, legale e a beneficio di tutta la comunità. Non possiamo tollerare che vite perse in mare non suscitino reazioni e risposte umanitarie. La politica democratica e le istituzioni che la decidono hanno come compito principale garantire una vita degna e libera a ogni essere umano sulla terra”.