Il rumore, specie se a livelli elevati e prolungato nel tempo, provoca stress, fastidio, danni all’udito e, di notte, disturbi del sonno. Non a caso, quando ci si vuole riposare, rilassare o concentrare si cerca il silenzio. Eppure, nei giorni di lockdown dovuti alla pandemia, la mancanza di suoni, che caratterizzava centri urbani, negozi, uffici, scuole e le strade, ha reso la situazione irreale e persino inquietante. A rumori, suono e silenzi è dedicato il focus dell’Almanacco della Scienza, quindicinale del Consiglio nazionale delle ricerche, on line da oggi su www.almanacco.cnr.it.
Tra i diversi contributi dei ricercatori Cnr, Carlo Andrea Rozzi (Istituto nanoscienze) spiega la differenza tra suono, rumore e musica; Gabriella Tognola (Istituto elettronica e ingegneria dell’informazione e delle telecomunicazioni) parla degli acufeni, mentre l’intervento di Massimo Materassi (Istituto sistemi complessi) è incentrato sui danni dell’inquinamento acustico ai beni culturali, e Antonio Cerasa (Istituto ricerca e innovazione biomedica) affronta la rumorosità nelle abitazioni, aumentata a seguito dello smart working. Ma anche il silenzio può essere pericoloso: lo evidenziano Caterina Peroni e Pietro Demurtas (Istituto ricerche sulla popolazione e politiche sociali), parlando dei maltrattamenti e degli abusi che le donne subiscono da parte dei partner, e Anna Milione e Paolo Landri, del medesimo Istituto, in riferimento alle difficoltà linguistiche di molti studenti immigrati in Italia.
Tra i video, un’intervista televisiva della neo presidente Maria Chiara Carrozza, che – a proposito del tema del focus – insiste sull’importanza dell’ascolto per chi si appresta a una missione così impegnativa.