Riferendosi al dibattito tenutosi ieri al Bundestag sul suicidio assistito e la sua nuova regolamentazione, il commissario responsabile dell’Ufficio cattolico di Berlino, mons. Karl Jüsten, ha lodato la positiva riuscita del confronto evidenziando di sostenere “la richiesta avanzata da molti membri del Parlamento nel dibattito orientativo che una regolamentazione statutaria del suicidio assistito dovrebbe includere anche il rafforzamento e l’espansione delle cure palliative e dell’hospice, nonché misure di prevenzione del suicidio”. Secondo Jüsten, in una dichiarazione all’agenzia di stampa cattolica tedesca Kna, un regolamento sul suicidio assistito deve mirare alla “protezione della grande maggioranza delle persone che sono in una crisi di vita insormontabile”. Jüsten ha accolto con favore il fatto che il Bundestag si stesse “occupando della complessa questione della nuova regolamentazione giuridica del suicidio assistito” e il dibattito ha dimostrato “che il Bundestag riconosce che la nuova normativa legale riguarda questioni fondamentali della nostra esistenza e convivenza umana e quindi della va affiancato un intenso dibattito politico e sociale”.
Ma coloro che vogliono suicidarsi non hanno bisogno “di alcun supporto nell’attuazione di questo desiderio di suicidio, ma piuttosto di un accompagnamento terapeutico con il quale cercare insieme modi per affrontare una crisi di vita o per adattarsi a una situazione di vita difficile”, ha detto Jüsten. Anche il presidente della Caritas tedesca, mons. Peter Neher, aveva chiesto più hospice e cure palliative nel dibattito sulla nuova regolamentazione dell’eutanasia, perché l’obiettivo deve essere quello di alleviare il dolore fisico e psicologico che molte persone temono.