Appresa la notizia della condanna in primo grado di don Emanuele Dondoli, l’arcidiocesi di Firenze rende noto che “nei confronti del sacerdote è in corso il procedimento penale canonico che si svolge in confronto con la Congregazione per la dottrina della fede competente in materia” e “si attendeva la decisione del giudice perché gli atti possano eventualmente rientrare anche nel procedimento in fase di istruzione”. Al termine del procedimento canonico, si legge nella nota, “sarà pronunciato un giudizio sulla base delle prove acquisite, giudizio indipendente da quello della magistratura dello Stato. Nel frattempo, sin dal 24 agosto del 2019, a don Dondoli è stato proibito l’esercizio del ministero, mentre la cura della parrocchia è stata affidata ad un altro sacerdote”. L’arcidiocesi, inoltre, ricorda che si era costituita parte civile: “La vicenda continua a suscitare dolore nella diocesi, viene ribadita la vicinanza alla giovane coinvolta e alla sua famiglia e la piena fiducia nella magistratura. La diocesi è impegnata nell’accompagnare il sacerdote in questa vicenda. Un pensiero è rivolto ancora anche per la comunità parrocchiale”.