Scuola: Garlatti (garante infanzia), “ragazzi chiedono giudizi sull’impegno e sul merito al posto dei voti”

La pandemia non è stata ancora sconfitta, la scuola riapre ma ci troveremo di nuovo – alle superiori – alle prese con lezioni in presenza e didattica on line. “Bisogna avere il coraggio di cambiare passo se vogliamo assicurare il diritto all’educazione, alla socialità e al benessere”. È questa la sintesi del messaggio che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, ha inviato con una nota ai presidenti delle commissioni Igiene e sanità e Istruzione pubblica del Senato, Riccardo Nencini e Annamaria Parente. Ieri la garante nazionale era stata ascoltata in audizione congiunta.
Il tema è quello dell’impatto della didattica digitale integrata sulla vita degli studenti. “I problemi sono numerosi, legati anche ai ritardi e ai divari nel Paese che la crisi sanitaria ha fatto emergere. Tra questi la perdita di relazioni sociali e la salute mentale dei minorenni – commenta la garante -. Educazione e istruzione vanno garantite su tutto il territorio nazionale e non devono dipendere dal territorio nel quale ci si trova o dalla famiglia o dalla passione dei docenti. Ora occorre accompagnare le fragilità e trasformarle in punti di forza, grazie alle tecnologie”.
Tra le proposte inserite nella nota quella di un nuovo sistema di valutazione, diverso dal voto e sintetizzabile in un giudizio sull’impegno e sui meriti degli studenti. “A suggerircelo è la Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Autorità garante – spiega Garlatti –. Nella scuola a distanza bisognerebbe valutare l’impegno dell’alunno profuso in questo particolare periodo, accompagnandolo con un commento. Il voto, hanno detto i ragazzi, li demotiva”. Secondo la garante nazionale bisogna cambiare direzione e puntare sulle competenze trasversali, sull’ascolto e sullo sviluppo dello spirito critico degli studenti: “La scuola, per essere di qualità, deve essere una scuola che prepara alla vita”.
Garlatti ha inoltre sollecitato, sempre nel documento inviato al Senato, l’adozione dei patti educativi di comunità e propugnato un piano strategico per dare competenze digitali a docenti e studenti. Vanno rafforzate inoltre le competenze nelle materie scientifiche, tecnologiche e matematiche (Stem). “Occorre abbracciare un nuovo ‘umanesimo scientifico’, superando la separazione tra sapere umanistico e sapere scientifico”, conclude la garante nazionale.

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