“Tutti dovremmo avere l’umiltà di certi anziani che, in chiesa, forse perché ormai il loro udito non è più fine, recitano a mezza voce le preghiere che hanno imparato da bambini, riempiendo la navata di bisbigli”. È l’esempio scelto dal Papa, nella parte finale della catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla preghiera vocale e trasmessa in diretta streaming dalla Biblioteca privata del Palazzo apostolico. “Quella preghiera non disturba il silenzio, ma testimonia la fedeltà al dovere dell’orazione, praticata per tutta una vita, senza venire mai meno”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “questi oranti dalla preghiera umile sono spesso i grandi intercessori delle parrocchie: sono le querce che di anno in anno allargano le fronde, per offrire ombra al maggior numero di persone. Solo Dio sa quando e quanto il loro cuore fosse unito a quelle preghiere recitate: sicuramente anche queste persone hanno dovuto affrontare notti e momenti di vuoto. Però alla preghiera vocale si può restare sempre fedeli”. “È come un’ancora”, ha aggiunto a braccio: “Aggrapparsi alla corda per restare lì, fedeli”.