Preti morti Covid-19: il carcere di Bergamo dedicato a don Fausto Resmini. Il ricordo della Polizia Penitenziaria

(foto Polizia Penitenziaria)

Si è svolta il 19 aprile la cerimonia di intitolazione della casa circondariale di Bergamo a don Fausto Resmini, sacerdote bergamasco che il 23 marzo 2020, all’età di 67 anni, è morto a causa delle complicanze legate al Covid-19 nell’ospedale Sant’Anna di Como dove era ricoverato. “Per la prima volta un istituto di detenzione viene dedicato a un cappellano, figura storica e di riferimento per tutta la comunità, da sempre difensore degli ultimi”, le parole di Bernardo Petralia, capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, riportate in un post sulla pagina Facebook della Polizia penitenziaria dove viene sottolineata la presenza della ministra della Giustizia Marta Cartabia, alla cerimonia di dedica del carcere bergamasco al sacerdote che ha prestato servizio in quel luogo come cappellano per oltre 30 anni. A testimonianza del legame del personale carcerario con don Fausto Resmini, sul sito istituzionale è stato pubblicato il ricordo degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria di Bergamo.

“Caro Don Fausto, o meglio … caro ‘collega’, come ti piaceva chiamarci quando ogni mattina venivi a salutare ognuno di noi al suo posto di servizio, sempre con quel sorriso aperto che trasmetteva serenità. Ci hai lasciati all’improvviso e silenziosamente, del resto questo era lo stile che ha sempre caratterizzato il tuo agire nei confronti del prossimo. Una prossimità e una missione che hai speso in senso evangelico, sempre generosamente e senza risparmiarti per aiutare chi aveva bisogno. Per gli anni che hai dedicato a questo istituto penitenziario, eri e rimarrai un punto di riferimento: nel quotidiano, nell’emergenza, nei momenti bui come in quelli di festa e gioia. Senza sosta al servizio dell’Amministrazione e non solo. Ogni poliziotto penitenziario di Bergamo conserva impresso nel suo cuore la tua immagine, la tua voce, il tuo sguardo e la tua presenza. Insostituibile la tua vicinanza alle numerose feste del Corpo, la tua presenza nei momenti tristi e gioiosi che abbiamo vissuto, dalle celebrazioni dei funerali dei colleghi scomparsi prematuramente, alle cerimonie di matrimonio e altri lieti eventi. Ti salutiamo stringendoti nei nostri cuori, con la consapevolezza che oggi sei vicino a quel Padre al quale hai donato tutta la tua vita e che da lassù continuerai a guidare i nostri passi e a pregare per noi e le nostre famiglie. Grazie Don Fausto!”

(foto Polizia Penitenziaria)

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