Romania: pandemia e crisi, aumenta la disoccupazione soprattutto tra i giovani fino a 24 anni

La pandemia ha provocato nel 2020 un aumento del tasso di disoccupazione del 3,9% in Romania, rispetto all’anno precedente: lo ha annunciato oggi l’Istituto nazionale di statistica. Tra i più colpiti dagli effetti della pandemia sul mercato di lavoro sono i giovani tra 15 e 24 anni, che rappresentano il 17,3% dei disoccupati; il 47,2% di essi sono stati senza lavoro per più di sei mesi. Il tasso più alto di disoccupati giovani è tra i maschi, e in particolare tra i giovani con studi minimi e medi, che vivono nel contesto urbano. La disoccupazione ha inciso di meno sulla popolazione adulta: solo il 6,3% di disoccupati tra le persone con 25-34 anni, 3,75% tra quelli con 35-44 anni, 3,5% tra 45-54 anni e 2,85% per la categoria di età 45-54 anni.
Lo studio è stato realizzato sulla popolazione attiva della Romania, che nel 2020 era, secondo l’Istituto romeno di statistica, di 8,9 milioni di persone, di cui 8,5 milioni lavoratori e 452mila disoccupati. I dati rilevano, inoltre, che tra i lavoratori, gli uomini sono più numerosi delle donne, e che 2/3 di essi sono dipendenti e 1/3 svolgono lavoro autonomo o sono membri di aziende agricole. I dipendenti, in calo rispetto all’anno prevedente (-81mila persone), svolgono l’attività nell’industria e nelle costruzioni (29,7%), nell’agricoltura (20,5%) e nei servizi (49,8%). Il 6,8% dei dipendenti ha lavorato con orario ridotto, e l’83,4% di questi era del settore agricolo. La media di lavoro, nel 2020, è stata di 38,5 ore a settimana, 148mila persone svolgendo anche attività secondarie.

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