Si è svolta regolarmente dal 13 al 18 aprile – nonostante la varie difficoltà organizzative dovute alle restrizioni legate pandemia – la Settimana organistica libanese – il cosiddetto Sol Festival, evento coprodotto dalla Notre Dame University – School of Music e il Terra Sancta Organ Festival che si sono avvalse della collaborazione dell’Istituto italiano di cultura di Beirut, dell’ambasciata della Repubblica Ceca in Libano e Telelumiere/Noursat, che ha curato gratuitamente le riprese televisive per il live streaming. Cinque concerti in programma, spiega la Custodia di Terra Santa che riporta la notizia: quello di apertura ad Ajaltoun è stato riservato agli allievi della classe di organo della Scuola di musica della Notre Dame University, che ha lo scopo di creare nuovi organisti per le chiese e per l’accompagnamento dei cori, con il supporto della Custodia di Terra Santa e dell’Istituto italiano di cultura di Beirut. A questo sono seguiti due concerti di Eugenio Maria Fagiani, concertista internazionale e organista dell’orchestra sinfonica “La Verdi” di Milano, che ha offerto il secondo concerto come segno di solidarietà per il Libano. Il 17 aprile l’organo del santuario del Bambino Gesù di Praga (Sanctuaire de l’Enfant Jésus de Prague) a Mayssra è stato affidato al ceco Karel Martinek, direttore artistico del Festival internazionale di organo di Olomuc e organista della cattedrale di San Venceslao. Il concerto di chiusura, che tradizionalmente si tiene di domenica nella National Evangelical Church di Beirut, ha visto la partecipazione dello svizzero Edmond Voffray, organista della cattedrale di Sion. “La cultura è sempre la prima attività a dare segni di ripartenza nei momenti di crisi – ha affermato il co-direttore del festival, padre Riccardo Ceriani – e per questo noi abbiamo fortemente voluto realizzare il Sol Festival anche quest’anno, nonostante le difficoltà organizzative: due organi erano stati messi fuori uso dall’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020; la data è stata posticipata due volte; una location ha dovuto essere cambiata e il concerto per organo e orchestra cancellato; gli orari sono stati anticipati per via del coprifuoco serale. Solo quattro giorni prima del primo concerto, l’ultimo decreto del governo ha autorizzato lo svolgimento di eventi con la presenza di pubblico, fino al 30% di capienza delle chiese, indossando le mascherine e rispettando il distanziamento sociale”. Tra il pubblico erano presenti diversi rappresentanti delle istituzioni internazionali come l’ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere accompagnata dal console Marco Di Sabatino, il nuovo padre generale dei monaci maroniti mariamiti Pierre Najem, il deputy ambassador della Repubblica Ceca Dagmar Minarikova, mons. Giuseppe Francone della Nunziatura apostolica e fr. Firas Lutfi, ministro regionale della Regione San Paolo della Custodia di Terra Santa.