Settimana Santa: i bambini della Casa famiglia “Tetto Casal Fattoria” alla Via Crucis con Papa Francesco

Foto Calvarese/SIR

Anche per quest’anno a causa della pandemia di coronavirus Covid-19, la Via Crucis con Papa Francesco si svolgerà in piazza San Pietro, e solo un ristretto numero di persone potrà parteciparvi. Tra questi anche una rappresentanza dei bambini e dei ragazzi della Casa famiglia “Il Tetto Casal Fattoria”, incaricati di realizzare i disegni che illustreranno le 14 stazioni. “È arrivata un po’ a bruciapelo con una telefonata ed un invito che abbiamo accolto con grande emozione e molto entusiasmo, sia i grandi che i piccoli”, racconta al Sir Caterina Amendola, responsabile della comunicazione e consigliera del CdA della Cooperativa sociale Il Tetto Casal Fattoria, impegnata con gli altri educatori e volontari a spiegare il lavoro da compiere ai circa 100 tra bambini e ragazzi, di diverse religioni e culture, “abbiamo raccontato ai bambini questo percorso in 14 tappe, questa storia di una salita faticosa, di un percorso doloroso, in cui però si incontrano anche l’amore, l’amicizia, la speranza. Dopo questo racconto, i ragazzi hanno interpretato e disegnato questa storia e quello che maggiormente li aveva colpiti. Ognuno a modo suo ha rielaborato quello che aveva ascoltato e poi ci ha messo un po’ anche di se dentro”.

Il Tetto Casal Fattoria, nato come associazione di volontariato e dal 2019 cooperativa sociale, opera a Roma dal 1984 nell’ambito del disagio minorile e giovanile, gestendo attività di accoglienza con caratteristiche educative. Oggi gestisce 5 case famiglia e 8 appartamenti per il progetto Autonomia Accompagnata, accogliendo e sostenendo quasi 100 bambini e ragazzi con disagi familiari e sociali. “Nelle case famiglia si fa una vita normale, come in tutte le famiglie”, dichiara Caterina Amendola spiegando come bambini e ragazzi convivano, dividendosi tra scuola, DaD in questo periodo, attività sportiva e gioco, con un’unica differenza rappresentata dalle tavolate molto grandi per mangiare, oltre naturalmente al fatto che ognuno di loro ha rapporti con le famiglie di origine per il quale vivono una situazione di sofferenza. “I nostri ragazzi arrivano da noi con un carico di sofferenza. Tutti loro hanno dovuto fare dei percorsi faticosi e portare un peso sulle spalle, spesso in salita e soli. Però il cammino continua e noi camminiamo accanto a loro per aiutarli a portare il peso e raggiungere anche quello che è l’obiettivo di una crescita serena”, prosegue Caterina Amendola, onorata ed emozionata per l’incontro con Papa Francesco alla Via Crucis che, seppur prevede solo una piccola rappresentanza, vedrà tutti presenti con il cuore, “È stato un arricchimento, uno stimolo, una bella esperienza che è servita per comunicare qualcosa a molti di loro”.

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