“La fraternità si costruisce cominciando da vicino, da noi, non con grandi schemi, con traguardi ambiziosi e astratti”. Ne è convinto il card. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontifica, che nell’omelia della celebrazione della Passione del Signore, presieduta dal Papa nella basilica di San Pietro, ha spiegato che “la fraternità universale comincia, per noi, con la fraternità nella Chiesa Cattolica”, oltre che con la fraternità fra tutti i credenti in Cristo, cioè l’ecumenismo. “La fraternità cattolica è ferita!”, il grido d’allarme di Cantalamessa: “La tunica di Cristo è stata fatta a pezzi dalle divisioni tra le Chiese; ma – quel che non è meno grave – ogni pezzo della tunica è stato suddiviso, a sua volta, in altri pezzi. Parlo naturalmente dell’elemento umano di essa, perché la vera tunica di Cristo, il suo corpo mistico animato dallo Spirito Santo, nessuno la potrà mai lacerare. Agli occhi di Dio, la Chiesa è ‘una, santa cattolica e apostolica’, e tale rimarrà fino alla fine del mondo. Questo, tuttavia, non scusa le nostre divisioni, ma le rende più colpevoli e deve spingerci con più forza a risanarle”.