“I pastori devono essere pastori di tutto il gregge, non di una sola parte di esso”. Lo ha detto il card. Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, nell’omelia della celebrazione della Passione del Signore, presieduta dal Papa nella basilica di San Pietro. “Sono essi perciò i primi a dover fare un serio esame di coscienza e chiedersi dove stanno portando il proprio gregge: se dalla propria parte o dalla parte di Gesù”, ha spiegato il cardinale, ricordando che “il Concilio Vaticano II affida soprattutto ai laici il compito di tradurre le indicazioni sociali, economiche e politiche del Vangelo in scelte anche diverse, purché sempre rispettose degli altri e pacifiche”. “Se c’è un dono o un carisma proprio che la Chiesa Cattolica deve coltivare a beneficio di tutte le Chiese, esso è quello dell’unità”, ha osservato il porporato, secondo il quale “il recente viaggio del Santo Padre in Iraq ci ha fatto toccare con mano cosa significa, per chi è oppresso o reduce da guerre e persecuzione, sentirsi parte di un corpo universale, con qualcuno che può far udire il tuo grido al resto del mondo e fare rinascere la speranza”.