Ci mettono la faccia, le voci, la creatività i giovani della diocesi di Anagni-Alatri, che in vista della Pasqua hanno realizzato una Via Crucis in video diffusa sul sito e sui canali social diocesani. Il volto di Willy Monteiro, ragazzo di Colleferro ucciso nel 2020, è occasione per riflettere sul tema della verità. “Verità è raccontare a una famiglia che ha perso un proprio caro come ciò è accaduto – affermano i giovani di Anagni commentando la prima stazione della Via Crucis –. Verità è confessare cosa è successo ai minori e alle donne vittime di abusi, ma senza vendetta né violenza”. La solidarietà condivisa, vissuta come carità politica, il valore della persona umana, anche se con disabilità o anziana, sono altri temi affrontati nelle riflessioni. Parlando dalle loro camerette o avendo come sfondo alcuni paesaggi del territorio, i giovani parlano di dignità e inclusività e, nell’animazione, utilizzano anche il linguaggio italiano dei segni. “Facciamoci carico della realtà che ci spetta, senza temere dolore né difficoltà, che sono opportunità per crescere”, aggiungono. La Via Crucis si conclude con un videomessaggio del vescovo di Anagni-Alatri, mons. Lorenzo Loppa, che afferma: “La Via Crucis ci dice che non ci salva la sofferenza ma l’amore. Le mani di Gesù sulla croce non sono state tenute ferme dai chiodi ma dall’amore. Egli non è venuto per evitarci o spiegarci la sofferenza ma per abitarla, per camminare con noi dentro la Via Crucis, che è anche Via Lucis”. “Tanti sono i massi nella nostra vita, ma nessuno è abbastanza per fare ostruzione alla nostra speranza”, conclude mons. Loppa.