“I minori affetti da disturbi dello spettro autistico hanno diritto a essere trattati come gli altri. Tutto ciò oggi, purtroppo, avviene fino a un certo punto, specie durante la pandemia. Sono almeno quattro le iniziative che le istituzioni potrebbero mettere in campo. Va creata una banca dati nazionale, anonima, dei minori con disabilità. Vanno formati insegnanti e famiglie ed elaborate linee guida per la segnalazione e la presa in carico. L’accesso ai servizi, inoltre, deve avvenire in condizioni di parità. Infine è fondamentale l’inclusione, che già di per sé è una terapia. I bambini con autismo, infatti, devono quanto meno poter continuare a frequentare la scuola in presenza insieme a un gruppo di compagni a sviluppo tipico”. A dichiararlo è Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo, che ricade oggi.
“L’assenza di dati in tempo reale – prosegue Garlatti – non consente a pediatri e servizi territoriali di avere una fotografia aggiornata del fenomeno così da programmare politiche adeguate. Nell’intercettare i casi di bambini con disturbi dello spettro autistico è poi fondamentale per insegnanti e genitori saper cogliere celermente i segnali nei primi 24 mesi di vita, perché prima si interviene e maggiore è la capacità di recupero. Per questo è fondamentale formare sull’autismo i docenti e le famiglie affinché sappiano cogliere i campanelli di allarme”.
Secondo la Società italiana di pediatria (Sip) i tempi di attesa per diagnosi e presa in carico superano i 90 giorni nel settore pubblico e convenzionato. “Chi ha possibilità economiche si rivolge ai privati, gli altri sono costretti ad attendere, con situazioni per di più diverse da regione e regione. L’accesso ai servizi deve essere dato in condizioni di parità”, osserva la Garante nazionale. In materia di autismo pendono tre disegni di legge in Parlamento per detrazioni in strutture non convenzionate, maggiori fondi e accesso al lavoro.