Università Cattolica: mons. Perego (Ferrara), “strumento concreto di sintesi tra vita e pensiero, tra fede e ragione”

“Sostenere l’Università Cattolica, a cento anni dalla sua nascita, significa non solo fare un gesto d’amore alla Chiesa, ma, prima ancora, un gesto d’amore alla libertà della cultura di cui l’Università Cattolica è un luogo prezioso di tutela. Senza questi luoghi anche la nostra fede rischia di non saper leggere e accompagnare i cambiamenti della vita dell’uomo e le novità della storia”. Lo ha affermato ieri l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, durante la messa che presieduto nella basilica di San Francesco. Nella 97ª Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’arcivescovo ha ricordato come “molti ferraresi hanno scelto questa Università per i loro studi e alcuni di essi sono tra noi oggi”. “Con la cultura – ha proseguito – l’Università Cattolica ha generato docenti e accompagnato molti studenti, diventando strumento concreto di quella importante sintesi tra vita e pensiero, tra fede e ragione che il Concilio Vaticano I aveva auspicato, contro i pericoli del fideismo e del razionalismo”. “Questa sintesi tra fede e cultura – ha evidenziato mons. Perego – la ritroviamo nei primi Maestri come Contardo Ferrini, Ludovico Necchi, Giuseppe Toniolo, Giulio Salvadori, fino a Giuseppe Lazzati oggi in cammino verso la santità”.
Poi, commentando la pagina evangelica, l’arcivescovo ha ammonito: “La Pasqua ci rende non solo osservatori di un evento, ma testimoni del Risorto e del perdono e della pace interiore che regala a chi crede in lui”. “Dalla Pasqua – ha spiegato – nasce la testimonianza dei cristiani che non trascura nessun ambito della vita: l’economia, la politica, la vita familiare, la cultura”. “L’Università Cattolica – il tributo di mons. Perego – in questi cento anni ha formato a questa testimonianza cristiana nei diversi luoghi della vita, nel rispetto dell’autonomia delle scienze e anche della Rivelazione, memori delle parole di San Paolo VI che ‘il mondo di oggi non ha bisogno solo di Maestri, ma anche di testimoni o di Maestri testimoni’, come tanti docenti, anche ferraresi, che sono usciti da questa nostra Università”.

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