“La piattaforma digitale è il centro nevralgico della Conferenza: consentirà di parteciparvi e di far sentire la propria voce. Permetterà di condividere le riflessioni sull’Europa e sui cambiamenti che devono avvenire, scoprire che cosa pensano gli altri, trovare eventi nelle vicinanze, organizzare un evento e seguire i progressi e i risultati della Conferenza”. È quanto si legge sulla stessa piattaforma digitale, nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione, inaugurata oggi dalle istituzioni europee. La Conferenza sul futuro dell’Europa, preciso lo spazio on line creato dall’Ue, “offre ai cittadini europei un’occasione unica, giunta al momento opportuno, per ragionare sulle sfide e le priorità dell’Europa. Chiunque, a prescindere dalla provenienza o dall’attività svolta, potrà utilizzare questo strumento per riflettere sul futuro dell’Unione europea che vorrebbe”.
Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea “si sono impegnati ad ascoltare la voce degli europei e a dare seguito, nell’ambito delle rispettive competenze, alle raccomandazioni ricevute”. Entro la primavera del 2022 (durata fissata in un anno, finora s’era parlato di due anni) la Conferenza “dovrebbe giungere a conclusioni e fornire orientamenti sul futuro dell’Europa”. Chi può partecipare? “I cittadini europei di ogni contesto sociale e ogni angolo dell’Unione; i giovani, in particolare, svolgeranno un ruolo centrale nel plasmare il futuro del progetto europeo”, chiarisce sempre la piattaforma. Parteciperanno inoltre “le autorità europee, nazionali, regionali e locali, nonché la società civile e altre organizzazioni che intendono organizzare eventi e fornire idee”.
Ma quali sono gli elementi che compongono la Conferenza? Anzitutto la piattaforma digitale multilingue, “dove i cittadini potranno condividere idee e inviare contributi online che saranno raccolti, analizzati, monitorati e pubblicati nel corso dell’intera Conferenza”. Quindi gli eventi decentrati, ossia eventi virtuali, in presenza e ibridi organizzati da cittadini e organizzazioni come anche da autorità nazionali, regionali e locali di tutta Europa. In terzo luogo i panel europei di cittadini, nei quali “saranno discussi vari argomenti e avanzate proposte; questi panel saranno rappresentativi in termini di origine geografica, genere, età, contesto socioeconomico e/o livello di istruzione”.
Non da ultimo la sessione plenaria della Conferenza, “che garantirà che le raccomandazioni dei panel di cittadini a livello nazionale ed europeo, raggruppate per temi, siano discusse senza un esito prestabilito e senza limitare il campo di applicazione a settori d’intervento predefiniti”. La sessione plenaria della Conferenza sarà composta da rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea nonché da rappresentanti di tutti i parlamenti nazionali, su un piano di parità, e da cittadini. Saranno rappresentati anche il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale, le parti sociali e la società civile.