Il 2020 è stato uno dei tre anni più caldi mai registrati, nonostante un evento rinfrescante a La Niña. La temperatura media globale è stata di circa 1,2 °C superiore al livello di quella preindustriale (1850-1900). I sei anni dal 2015 sono stati i più caldi mai registrati. Il 2011-2020 è stato il decennio più caldo mai registrato.
È quanto emerge dal un nuovo report del World meteorological organization (Wmo), elaborato dall’Organizzazione insieme con un’ampia rete di partner e presentato oggi dal segretario generale dell’Onu, António Guterres, e dal segretario generale del Wmo, Petteri Taalas, in vista del Leaders Summit on Climate virtuale del 22-23 aprile, convocato dagli Usa su iniziativa del presidente Biden per stimolare le principali economie a ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Il report sullo stato del clima globale 2020 rivela come condizioni meteorologiche estreme combinate con il Covid-19 siano state “un doppio colpo per milioni di persone nel 2020”. Tuttavia, il rallentamento economico legato alla pandemia non è riuscito a frenare i fattori trainanti del cambiamento climatico e l’accelerazione degli impatti. Il report documenta gli indicatori del sistema-clima, comprese le concentrazioni di gas serra, l’aumento delle temperature terrestri e oceaniche, l’innalzamento del livello del mare, lo scioglimento dei ghiacci e il ritiro dei ghiacciai e condizioni meteorologiche estreme. Evidenzia inoltre gli impatti su sviluppo socioeconomico, migrazione e sfollamento, sicurezza alimentare, terra e ecosistemi marini.
“Questo report mostra che non abbiamo tempo da perdere – il monito di Guterres –. Il clima sta cambiando e gli impatti sono già troppo costosi per le persone e per il pianeta. Questo è l’anno dell’azione. I Paesi devono impegnarsi per l’obiettivo emissioni zero entro il 2050. Devono presentare, prima della Cop26 a Glasgow, ambiziosi piani nazionali sul clima che taglieranno collettivamente le emissioni globali di 45 per cento rispetto ai livelli del 2010 entro il 2030. E devono agire ora per proteggere le persone contro gli effetti disastrosi del cambiamento climatico”.