“È un fatto di estrema rilevanza umana e sociale, un concreto passo in avanti verso la reale applicazione dell’articolo 27 della Costituzione, che attribuisce al carcere una funzione di risocializzazione per tutti i detenuti, anche quelli che provengono dalla criminalità organizzata”.
Lo afferma la portavoce del Forum nazionale del Terzo settore, Claudia Fiaschi, esprimendo soddisfazione per l’ordinanza con la quale la Corte costituzionale fissa il limite al maggio 2022 perché il Parlamento italiano provveda a modificare l’attuale norma che impedisce ai detenuti condannati a quello che, attualmente, viene definito “ergastolo ostativo” di accedere a misure alternative.
Oggi, sottolinea il Forum, sono oltre 1.200 i detenuti ergastolani che non possono accedere al beneficio della libertà condizionale. Nell’ambito del Forum nazionale del Terzo settore è attivo da due anni il gruppo di lavoro “Persone private della libertà”, coordinato da Antonio Turco, che persegue proprio l’obiettivo di favorire la diffusione delle pratiche della giustizia riparativa.
“I comportamenti devianti – sottolinea Antonio Turco – si combattono favorendo processi di inclusione sociale e non lasciando a mafia, ‘ndrangheta e camorra la gestione dell’esistenza dei tanti detenuti che, indipendentemente dalla propria condizione giuridica, continuano a sperare in provvedimenti che riconoscano il valore del loro ravvedimento”. L’impegno dell’intero Terzo Settore continuerà a essere volto a promuovere e incentivare azioni e programmi tesi al reinserimento dei detenuti, a cominciare dalla applicazione della legge 147/2014 ancora poco attuata”.