“Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura”. Queste parole di Papa Francesco, nell’enciclica sulla cura della casa comune, “Laudato si’”, hanno sostenuto la riflessione del convegno “Custodire le nostre terre. Salute, ambiente, lavoro”, promosso dalla Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute, dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, dai vescovi della Conferenza episcopale campana, dagli Uffici nazionali per la pastorale della salute e per i problemi sociali e il lavoro, e dalla Caritas italiana, come si legge nel comunicato finale dell’evento. Al termine dei lavori i partecipanti all’incontro hanno ribadito “l’impegno a vivere e promuovere l’ecologia integrale nei rispettivi territori e a livello nazionale”.
“La pandemia ha messo in luce, con grande forza, come tutto sia connesso: la vicinanza ai malati e a quanti stanno soffrendo per il virus si aggiunge alla solidarietà per chi vive sulla propria pelle gli effetti dannosi dell’inquinamento” prosegue il comunicato finale.
A causa di una mancata custodia, hanno sottolineato i partecipanti, “le nostre terre, da Nord a Sud, risultano contaminate da diversi fattori, con ampie conseguenze sulla salute, in particolare dei giovani e dei più poveri. Di fronte a questo dramma, la reazione delle istituzioni e della politica è stata spesso percepita come poco incisiva e distante dai bisogni della popolazione. È altrettanto vero che non ci sono stati né una sufficiente educazione alla custodia del creato né, in generale, un grande coinvolgimento da parte della comunità ecclesiale”.