“Cosa c’è di più semplice dell’acqua? Una semplice creazione di Dio, composta di idrogeno e di ossigeno. Eppure l’uomo, se non la custodisce accuratamente, rischia di rovinare un progetto semplice, utile e umile (come la definisce san Francesco nel suo Cantico)”. Lo ha sottolineato, stamattina, il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel suo saluto al convegno on line “Custodire le nostre terre”, promosso dalla Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute, dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, dagli Uffici nazionali per la pastorale della salute e per i problemi sociali e il lavoro, dalla Caritas italiana, con il coordinamento delle diocesi campane. Ma “l’acqua non è solo un elemento naturale, è simbolo per eccellenza: di purezza, di purificazione, di lavacro, fino al fianco squarciato di Cristo da cui escono ‘sangue ed acqua’ per essere fatti figli di Dio nel Battesimo. Dopo la luce, l’acqua è il secondo simbolo pasquale; e in questa chiave le architetture delle chiese prevedono che il Battistero sia la tappa obbligata prima di poter entrare: tanto nell’edificio come nella comunità ecclesiale”. Il porporato ha precisato: “Ai cristiani spetta il duplice compito di custodire la natura creata e con essa di custodire la simbologia che essa racchiude, animando il dibattito e il confronto non solo scientifico, o sociale e politico, ma culturale, spirituale ed etico”.