Si sono presentati nei campi rom per portare compiti e mascherine. Hanno usato i loro smartphone per passare gli audio delle lezioni delle insegnanti anche ai bambini e alle bambine senza collegamenti wifi. Il lavoro degli operatori e delle operatrici del Progetto per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti ha portato risultati non scontati: il 74% dei bambini e delle bambine (i dati si riferiscono al periodo di lockdown della primavera 2020) ha mantenuto il rapporto con la scuola e ha proseguito il proprio percorso didattico. È quanto emerge dall’ultimo report di valutazione redatto dall’Istituto degli Innocenti, che dà assistenza tecnica al Progetto che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sta conducendo con la collaborazione dei Ministeri dell’Istruzione e della Salute. Non tutti i ragazzi e le ragazze hanno avuto modo di partecipare alla Dad (il 19% degli alunni e delle alunne non ha seguito la didattica a distanza), ma la maggior parte è riuscita a seguire le attività online grazie alla mediazione degli operatori del Progetto (53%). Il Progetto per l’inclusione e l’integrazione dei bambini rom, sinti e caminanti ha preso il via nell’anno scolastico 2013-2014 e si è ampliato costantemente. Sono 84 i plessi scolastici che nel 2019 in tutta Italia hanno aderito al progetto con oltre 500 studenti e studentesse rom sinti, caminanti partecipanti ed un totale di 6mila alunne e alunni coinvolti. Dalla prima annualità 2013/14 all’ultima (2019/20) gli alunni e le alunne del progetto sono quasi quintuplicati (da 153 a 565), così il numero delle classi (da 42 a 319), il numero delle scuole (da 29 a 74) e il numero complessivo degli alunni e delle alunne – rom e non rom – che hanno beneficiato delle attività progettuali (da 900 a 6380). L’ultimo report mette in evidenza “miglioramenti nei rapporti con gli/le insegnanti e con i/le compagni/e, nella frequenza, negli esiti scolastici”, con “un aumento dei promossi alla primaria dal 96% al 97% e soprattutto dal 75% al 93% nella scuola secondaria di I grado”.