Polonia: prorogate restrizioni sanitarie. Esperti di bioetica della Conferenza episcopale contrari ai vaccini AstraZeneca e Johnson&Johnson

Le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Sars CoV-2 prodotto dalle case farmaceutiche AstraZeneca e Johnson&Johnson “devono – per quanto possibile – manifestare la propria ferma contrarietà all’utilizzo, nel processo produttivo, del materiale biologico la cui provenienza è contraria alla morale; anche per non essere percepite come coloro che promuovono l’aborto in maniera indiretta”, ha affermato oggi il presidente del gruppo di esperti di bioetica della Conferenza episcopale polacca, mons. Józef Wróbel. Nel comunicato il presule ha rimarcato che AstraZeneca e Johnson&Johnson realizzano i loro sieri contro il Covid-19 con tecnologie “basate su cellule provenienti da feti abortiti” e che “tale fatto suscita una ferma contrarietà dal punto di vista morale”. Nel caso di altri vaccini (Pfizer e Moderna) come era stato già affermato in precedenza (nel comunicato del 23 dicembre 2020) il processo di produzione del siero non prevede l’impiego delle linee cellulari create in base ai tessuti di feti abortiti, ha spiegato mons. Wróbel, aggiungendo però che “qualora i fedeli non avessero la possibilità di scegliere” un vaccino diverso da AstraZeneca o Johnson&Johnson o “fossero obbligati ad accettarlo in considerazione delle circostanze indipendenti da loro, possono farlo senza colpa morale”.
Secondo gli ultimi dati, il 20% di cittadini polacchi intende rifiutare la possibilità di vaccinarsi contro il coronavirus, nonostante la situazione del Paese, in piena terza ondata pandemica, si aggravi ogni giorno. Dei quasi 46mila posti letto per pazienti Covid, quelli occupati sono 34mila, mentre su un totale di 4.506 respiratori solo 1.049 rimangono ancora disponibili. Le autorità nazionali, preoccupate per la perdurante emergenza, proprio oggi hanno prorogato le restrizioni sanitarie in vigore fino al 18 aprile, mentre fino al 4 maggio rimarranno chiusi gli alberghi e i centri turistici i quali si preparavano già ad ospitare i vacanzieri per il lungo weekend dal 1° al 3 maggio, giorno della festa nazionale polacca.

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