Ramadan: mons. Cipolla (Padova), “fraternità antidoto contro l’egoismo”

“Il tempo di pandemia, che ancora stiamo vivendo, ci sta spronando con forza alla conversione, per riconoscerci tutti fratelli e sorelle, figli e figlie di Abramo, capostipite di ebrei, cristiani e musulmani per la sua fede nell’unico vero Dio”. Lo scrive mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, nel messaggio rivolto alla comunità musulmana per l’inizio del Ramadan, in cui esorta a “rimettere al centro della vita le relazioni che contano” per “non farci tremare, tantomeno disperare, davanti alla fatica e alla precarietà del nostro pellegrinaggio umano”. “In una società che, troppo spesso, insegna a guardare il prossimo o come concorrente, o come mezzo, o come socio in affari, la fraternità ci aiuta a rinnovare il nostro sguardo, abbandonando il metro dell’interesse, del profitto e della mercificazione, per usare quello della fraterna prossimità”, scrive il vescovo: “Fraternamente piango i fratelli e le sorelle musulmane morte in questo anno”. “Sono a conoscenza della fatica vissuta nel trovare una sepoltura adeguata nei cimiteri dei nostri Comuni”, rivela Cipolla: “Penso che la concreta integrazione delle persone nel nostro Paese passi anche attraverso l’esperienza della morte. Ammiro la solidarietà che è nata dalle vostre comunità nella pandemia e che si è riversata, senza distinzioni, sulla popolazione colpita dal lockdown. Fraternamente mi unisco a voi, in questo tempo di rinnovamento spirituale, consapevole che la preghiera, il digiuno e l’elemosina sono un potente antidoto contro l’egoismo e l’amor proprio”.

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