Quest’anno, in virtù delle restrizioni legate al contenimento del Covid-19, grazie alla fraterna collaborazione tra presbiteri e le loro comunitá parrocchiali, la città dì Mazara ha vissuto dei giorni di intensa spiritualità tra la cappellania dell’ospedale e le parrocchie di Cristo Re in San Martino e Santa Gemma Galgani, con i rispettivi parroci don Daniele Donato e don Franco Geraldo Caruso. Il filo conduttore delle giornate – informa la diocesi – è stata una frase dell’omelia di Papa Francesco dello scorso anno: “La misericordia di Dio non abbandona chi rimane indietro”. La parrocchia di Cristo Re fino agli anni 70 abbracciava un vasto territorio della città di Mazara, ridimensionato a seguito dell’erezione canonica e del riconoscimento civile della nuova parrocchia di Santa Gemma Galgani, che proprio domenica scorsa, 11 aprile, festa della Divina Misericordia, ha aperto solennemente, con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, la “Porta Santa” per le celebrazioni del 50º anno giubilare, con la possibilità, concessa dal Santo Padre Francesco, di poter lucrare l’indulgenza plenaria. Tra gli appuntamenti, si legge in un comunicato, la veglia vocazionale, con la testimonianza dei seminaristi della diocesi e la meditazione del vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, colpito dal Covid-19 ad aprile 2020.