La possibilità di riaprire le attività di ristorazione a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all’aperto salva i 24mila agriturismi italiani che possono contare su ampie aree all’esterno per assicurare il necessario distanziamento a tavola. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare positivamente l’ipotesi contenuta nella bozza delle linee guida sulle riaperture, che le Regioni dovrebbero presentare al Governo alla Conferenza Stato-Regioni. Una misura attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori con perdite di fatturato stimate alla Coldiretti in 1,2 miliardi di euro. “Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea Coldiretti – i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”. L’agriturismo “svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post Covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento” sottolinea Diego Scaramuzza, presidente di Terranostra, nel precisare che “nelle campagne italiane le distanze si misurano in ettari e non in metri”.