Oltre 10mila motociclisti si sono radunati ieri sulla spianata davanti al santuario mariano di Jasna Góra (Częstochowa) per partecipare alla liturgia domenicale celebrata nella Domenica della Misericordia in occasione del pellegrinaggio dedicato alla memoria dei polacchi vissuti sui territori dell’odierna Ucraina ma che appartenevano alla Polonia prima del 1939. Il celebrante, don Waldemar Cisło, direttore della sezione polacca della fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre ha sottolineato nell’omelia che “siamo di nuovo testimoni della situazione in cui delle persone e dei centri di potere vogliono convincerci che qualora cacciassimo Dio dal cuore dell’uomo, dalle nostre scuole, dalle nostre famiglie, luoghi di lavoro o di studio potremmo raggiungere l’auspicata felicità”.
Il presule ha incoraggiato la riflessione sul “perché nel mondo moderno il cristianesimo sia da molti considerato nemico dei diritti umani”, e ha fornito l’esempio delle chiese chiuse in alcuni Paesi europei come se “il virus Sars-CoV-2 diventasse contagioso solo nei luoghi di culto, e non in metropolitana o nei centri commerciali”. Don Cisło ha anche ringraziato i presenti per la loro testimonianza, in quanto “ci sarà sempre più bisogno di cristiani coraggiosi” capaci di far sì che la Chiesa “non diventi una Chiesa del silenzio e solo della sagrestia”. Dall’inizio della pandemia in Polonia i malati del Covid sono stati oltre 2,5 milioni di cui quasi 60mila morti.