Ieri a Vicenza, al termine della messa delle 10.30, i frati francescani minori hanno annunciato ai fedeli che alla fine dell’estate lasceranno la chiesa e il convento di Borgo Santa Lucia. “Il vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, era già stato informato dalla Provincia S. Antonio dei Frati francescani minori (Nord Italia) di questa dolorosa, ma necessaria decisione”, si legge in un comunicato della diocesi.
Padre Enzo Maggioni, ministro provinciale dei Frati minori per il Nord Italia, nel corso di un incontro avvenuto in episcopio lo scorso febbraio, aveva illustrato al vescovo le motivazioni di tale scelta, riconducibili essenzialmente al calo generalizzato delle vocazioni anche tra i francescani, con la conseguente chiusura di numerosi conventi in ogni parte d’Italia. Nella diocesi di Vicenza ci sono quattro presenze di Frati minori francescani (Barbarano, Chiampo, Lonigo e Santa Lucia in Vicenza). Di qui la decisione di rinunciare alla presenza nella chiesa situata in città davanti al seminario vescovile e mantenere invece i santuari e centri di spiritualità in provincia.
Mons. Pizziol “esprime gratitudine ai frati per il prezioso servizio pastorale svolto in città in tanti anni di generosa e fedele presenza e condivide il loro dolore per questa scelta sofferta e pure, purtroppo inevitabile”. La diocesi, si legge ancora nel comunicato, “si impegnerà perché la chiesa resti aperta al culto e il convento continui ad essere luogo di quella carità che i frati per quasi due secoli hanno vissuto nei confronti dei poveri e dei bisognosi della città. Anche il servizio di assistenza religiosa in ospedale”, già svolto dai frati, “dovrà essere riorganizzato grazie alla presenza di sacerdoti, diaconi diocesani e laici preparati”.