“La criminalità organizzata è una minaccia veramente transnazionale per le nostre società. Il 70% dei gruppi criminali è attivo in più di tre Stati membri”. Lo ha affermato Ylva Johansson (nella foto), commissario europeo per gli affari interni, nel suo intervento alla presentazione del rapporto pubblicato oggi dall’Europol, Socta 2021 (Valutazione della minaccia della criminalità organizzata e grave dell’Unione europea). Secondo Johansson, il rapporto è una “guida per l’azione, perché dobbiamo fare di più. Il rapporto lo mostra chiaramente: il crimine organizzato è una delle più grandi minacce che le nostre società devono affrontare”. È una minaccia “crescente e sempre più violenta”, costellata di “attacchi alla nostra democrazia”, con un unico obiettivo: fare soldi. Il giro d’affari della criminalità nell’Ue è di 140 miliardi l’anno, l’1% del Pil dell’Unione”. “Il crimine organizzato minaccia le nostre società, le economie e lo stato di diritto” ha denunciato la commissaria, insistendo sul fatto che “i gruppi della criminalità organizzata sono professionali e altamente adattabili, come emerso durante la pandemia”. Per questo occorre che i Paesi si uniscano nello sforzo di “sostenere le forze dell’ordine per stare al passo, offline e online, per seguire la scia digitale dei criminali”. “La pubblicazione del rapporto non poteva essere più opportuna”, ha concluso Johansson: “Mercoledì presenterò la strategia sul crimine organizzato, che affronta molti dei temi evidenziati dal Rapporto”. Al centro della strategia sarà la cooperazione tra le forze dell’ordine.