Al fine di chiudere la coorte 60-79 anni il più rapidamente possibile “la seconda dose di Pfizer e Moderna dev’essere immediatamente posticipata a 42 giorni (come indicato dalla recentissima nota dell’Agenzia italiana del farmaco). Ciò ci consente di coprire migliaia di anziani con 20 giorni di anticipo con riduzione dei ricoveri” e “di mortalità”. È la principale delle tre raccomandazioni formulate dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), in linea con l’ultima ordinanza del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e le indicazioni del Cts, per accelerare le procedure di vaccinazione contro il Covid-19.
“Ogni dose disponibile di vaccino deve essere primariamente impegnata nella coorte 60-79 anni e deve esserci l’impegno della Aziende sanitarie in un sollecito attivo per i soggetti sopra gli 80 anni che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale. Nel frattempo dobbiamo continuare e accelerare la vaccinazione delle coorti dei soggetti iper-fragili”, prosegue la Siti.
Infine l’ultima raccomandazione: “Dobbiamo procedere con le vaccinazioni a domicilio dei soggetti che per ragioni sanitarie non possono essere trasportati nei siti vaccinali. Ancora troppe persone vulnerabili, in particolare anziane con patologie invalidanti o in fase terminale, affette da gravi disabilità o in condizioni di non autosufficienza, sono in attesa di vaccinazione. Le cure primarie in collaborazione con i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie possono e devono organizzarsi ovunque con protocolli efficaci per raggiungere il più rapidamente possibile a domicilio tutti coloro che devono essere vaccinati”.