Pasqua: mons. Napolioni (Cremona), “c’è un respiro di speranza per la tanta fame d’aria buona nella società, nella politica e nella Chiesa”

“C’è un respiro di speranza, che buca ogni smog e raggiunge ogni cuore, specie se affamato di salute dell’anima, oltre che del corpo. È lo Spirito di Dio, il suo soffio creatore, che spira ancora bellezza e novità, come in un bacio d’amore eterno che ravviva i piccoli, i poveri, i deboli, gli ultimi del mondo. E da lì, dalle periferie dell’esistenza, spinge avanti la storia e il cosmo, verso l’appuntamento con un destino di gloria”. Lo ha scritto il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, nel messaggio alla diocesi per la Pasqua.
“Un anno fa esplodeva l’epidemia, e il deserto della Quaresima ci portava ad una Pasqua drammatica, di vuoto e silenzio, di dolore e morte, quasi un interminabile Venerdì Santo”, osserva il vescovo. “Quanti malati allora, come oggi, avevano ‘fame d’aria’, dove drammaticamente mancava ossigeno per tutti!”, ricorda mons. Napolioni, che anche lui è stato contagiato dal virus. “Anche le famiglie e i bambini chiusi in casa, lontani da scuola, hanno sperimentato una simile ‘claustrofobia’, perché siamo fatti per la libertà, il gioco e l’incontro, e lo capiamo quando cose così semplici ci mancano”, aggiunge il vescovo: “Quanti anziani, che ora vediamo al massimo dietro un vetro, si spengono in tristezza e solitudine, perché l’abbraccio dei cari manca loro come l’aria”. “Penso anche al dramma di famiglie strozzate dai debiti e tentate dalla violenza, a chi soffoca perché non riesce ad onorare le proprie responsabilità di padre e di madre, e non sa più come guardare negli occhi i propri figli. Tira brutta aria in troppe case!”, l’amara considerazione di mons. Napolioni, secondo cui “nella società, nella politica e nella Chiesa, c’è tanta fame d’aria buona, nauseati da ciò che ci intossica la mente e il cuore. C’è da ricostruire un Paese, l’Europa, il mondo, e ci vuole un vento potente che spazzi via corruzione e mediocrità, per far respirare soprattutto le nuove generazioni”.
“In questa realtà, risuona ancora la grande notizia”, la certezza del vescovo: “L’aria buona c’è, non ve ne accorgete?”. “È lo Spirito di Gesù, che ci dona mentre spira sulla croce, dove il sangue versato sgorga come sorgente di salvezza per tutti”, spiega: “È lo Spirito del Risorto, che provoca la Chiesa di ogni tempo, chiamandola a rinnovarsi sempre per essere puntuale nel dialogo con gli uomini e le donne che chiedono ragioni per credere e forza per amare”.
“Invito tutti a respirare quest’aria buona, che spazza via il virus dell’egoismo e del disfattismo, riempiendo il cuore della forza della santità”, l’esortazione di mons. Napolioni.

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