Papa Francesco: messa del Crisma, “la Croce non si negozia”. “La grande croce dell’umanità e le piccole croci nostre non dipendono dalle circostanze”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Non meraviglia constatare che la Croce è presente nella vita del Signore all’inizio del suo ministero e perfino prima della sua nascita”. Lo ha detto il Papa, che nella seconda parte dell’omelia della Messa del Crisma si è riferito esplicitamente al rinnovo delle promesse sacerdotali, commentando la “precoce presenza della Croce – dell’incomprensione, del rifiuto, della persecuzione – all’inizio e nel cuore stesso della predicazione evangelica”. La Croce, ha ricordato Francesco, “è presente già nel primo turbamento di Maria davanti all’annuncio dell’Angelo; è presente nell’insonnia di Giuseppe al sentirsi obbligato ad abbandonare la sua promessa sposa; è presente nella persecuzione di Erode e nei disagi che patisce la Santa Famiglia, uguali a quelle di tante famiglie che devono andare in esilio dalla propria patria”. “Questa realtà ci apre al mistero della Croce vissuta da prima”, ha commentato il Papa: “Ci fa comprendere che la Croce non è un fatto a posteriori, occasionale, prodotto da una congiuntura nella vita del Signore. È vero che tutti i crocifissori della storia fanno apparire la Croce come se fosse un danno collaterale, ma non è così: la Croce non dipende dalle circostanze”. “La grande croce dell’umanità e le piccole croci nostre non dipendono dalle circostanze”, ha aggiunto a braccio. “Perché il Signore ha abbracciato la Croce in tutta la sua integrità? Perché Gesù ha abbracciato la passione intera? “, si è chiesto Francesco: “Ha abbracciato il tradimento e l’abbandono dei suoi amici già dall’ultima cena, ha accettato la detenzione illegale, il giudizio sommario, la sentenza sproporzionata, la cattiveria senza motivo degli schiaffi e degli sputi gratuiti… Se le circostanze determinassero il potere salvifico della Croce, il Signore non avrebbe abbracciato tutto. Ma quando è stata la sua ora, Egli ha abbracciato la Croce intera. Perché nella Croce non c’è ambiguità! La Croce non si negozia”.

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