“La sera che vede la più alta manifestazione dell’amore e dell’amicizia verso di noi, è anche la sera del tradimento. Attorno alla stessa mensa nel Cenacolo si affrontarono l’amore di Dio e il tradimento dell’uomo”. È la fotografia dell’Ultima Cena, scattata dal card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, al termine dell’omelia della Messa “In Coena Domini”, presieduta nella basilica di San Pietro. “Nella vicenda dello sconfinato amore di Cristo, che ci ha amati ‘sino alla fine’, vi è l’amarezza della slealtà e del tradimento umano”, ha proseguito il cardinale, secondo il quale il Giovedì Santo “è anche un invito a prendere coscienza dei propri peccati; è un appello a mettere un po’ di ordine nella nostra vita e a metterci sulla strada del pentimento e del rinnovamento per ottenere da Dio il perdono”. “Nell’Eucaristia Dio si è talmente avvicinato a noi che non dobbiamo mai sentirci abbandonati – ha concluso Re – perché siamo sempre da lui cercati, amati e invitati a ottenere col pentimento e col sacramento della Riconciliazione la gioia del suo perdono ed a iniziare una ripresa spirituale col cuore più aperto a Dio e a tutti i nostri fratelli e sorelle”.