È iniziata con un ringraziamento ai sacerdoti l’omelia di mons. GianCarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nella messa crismale, celebrata oggi, nella basilica di San Francesco: “Vi ringrazio per la cura dell’accompagnamento alla vita cristiana nelle parrocchie e unità pastorali, non facile in questo tempo di pandemia, che vede molte persone e famiglie, soprattutto più fragili, soffrire per l’impossibilità di partecipare alla vita liturgica, catechistica e caritativa”.
facendo riferimento all’Anno Famiglia Amoris Laetitia, il presule ha osservato: “In un mondo in cui da una parte si teme la solitudine e dall’altra si teme la relazione familiare, lo stile di vita matrimoniale dei cristiani caratterizzato dall’amore, dalla fedeltà, aperto alla vita, educativo nel suo ‘cammino dinamico di crescita e realizzazione’ sfida la situazione familiare di oggi, segnata da una grande ‘complessità’ e da numerose ‘ferite'”. Per l’arcivescovo “da qui nasce una prima attenzione dei presbiteri: accompagnare la famiglia in questa gradualità dell’amore, perché non si scoraggi, non abbandoni anche la vita ecclesiale di fronte alle prime difficoltà”. E una seconda attenzione del sacerdote deve essere “rendere le famiglie un soggetto importante per le decisioni educative e pastorali”, mentre la terza è “aiutare le famiglie ad avere la Parola di Dio come compagna di viaggio”.
Mons. Perego ha anche invitato i sacerdoti ad avere attenzione “alla difficile situazione delle famiglie”, ma anche a riaffermare il “valore della paternità e della maternità”. Inoltre, “il presbitero deve avere” attenzione, “alla luce dello sguardo di Gesù”, “alle differenti situazioni matrimoniali, non per giudicarle, ma per orientarle al sacramento del matrimonio”. Infine, “un sesto compito del presbitero è curare la preparazione al matrimonio, ma anche l’accompagnamento delle coppie e delle famiglie nelle diverse stagioni e situazioni della loro vita”.