“La nostra realtà ministeriale, dentro il nostro popolo, è fatta da questo dono dello spirito, dall’unzione che abbiamo ricevuto. E così è riconosciuta, attesa, amata, desiderata dal popolo di Dio”. Lo ha detto il vescovo di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni, nell’omelia pronunciata, ieri pomeriggio, in cattedrale per la solenne messa crismale, alla presenza dei sacerdoti e di una rappresentanza di fedeli, mentre la celebrazione è stata trasmessa in diretta sul canale YouTube della diocesi.
Poi, rivolgendosi a tutti, clero e fedeli, il presule ha ribadito che “questa è la verità che siamo mandati ad annunciare e che – ce lo dobbiamo dire – appare sempre più necessaria agli uomini del nostro tempo, ma ci pare anche sempre meno accolta”. “Allora oggi chiediamoci anche come diventare davvero quello che ci ha costituiti la consacrazione, in un mondo così cambiato rispetto a quell’oggi in cui fummo chiamati”. La domanda sottoposta all’attenzione di tutti è: “Come attuare oggi le realtà di consolazione e vicinanza, di speranza?”. “Fratelli sacerdoti; fratelli e sorelle cristiani di questa Chiesa: anche se di questi tempi ci scopriamo più deboli, meno significativi forse e anche forzatamente meno operativi, lo Spirito rimane fedele, la consacrazione rimane opera Sua; l’unzione rimane ferma!”, ha osservato mons. Cetoloni, che ha invitato a “ricordate il giorno della cresima”. “Un dono e un sigillo su ognuno di noi!”. Quindi, il vescovo ha benedetto gli olii santi, che serviranno nelle parrocchie per i battesimi, le cresime, per il sacramento degli infermi, ma anche per ungere i diaconi e i nuovi sacerdoti. Durante la celebrazione è stato anche ricordato il 50° di ordinazione sacerdotale di p. Amedeo Ferretti, frate cappuccino dal 1989 cappellano presso l’ospedale Misericordia.