“Nell’anno del Covid l’Italia si piazza solo al 14° posto a livello europeo nella classifica dei Paesi che rispettano la parità di genere, ben quattro posizioni sotto la media Ue”. Lo segnala un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in occasione della festa dell’8 marzo su dati Eige, l’Istituto europeo sulla parità di genere, con il Gender equality index che prende in considerazione diversi parametri, dalla presenza delle donne nei consigli di amministrazione al livello di retribuzione rispetto agli uomini, dalla divisione dei lavori domestici con i maschi alla rappresentanza femminile nel Governo e nel Parlamento sino al tasso di occupazione nel mondo del lavoro. “La crisi generata dalla pandemia – sottolinea Uecoop – rischia di vanificare parte dei progressi fin qui fatti dall’Italia nel campo della parità di genere con ben 4 posizioni guadagnate dal 2015 a oggi sulla classifica europea dove ai primi posti si piazzano Svezia, Danimarca, Francia, Finlandia e Olanda. Per quanto riguarda i Paesi più prettamente mediterranei all’interno della top ten europea c’è solo la Spagna che si piazza ottava. In Italia – spiega Uecoop – le donne guadagnano ancora in media il 18% in meno rispetto agli uomini, mentre fra le mura domestica sono loro a svolgere la quasi totalità (81%) dei lavori di casa”.
Anche sul fronte occupazione è il mondo femminile a pagare il prezzo più alto: di tutti posti di lavoro persi nell’anno dell’emergenza Covid ben 7 su 10 (70%) sono proprio quelli delle donne senza considerare – evidenzia Uecoop – l’impatto che avrà la fine del blocco dei licenziamenti. “E se in passato la maggiore presenza nel settore dei servizi era una caratteristica che garantiva alle donne una maggiore resilienza e capacità di uscire prima dalle crisi, adesso – evidenzia Uecoop – l’emergenza Covid ha stravolto tutti gli schemi con proprio i servizi, dal turismo alla ristorazione, che stanno pagando il prezzo più pesante al crollo dei consumi e alle limitazioni degli spostamenti interni e internazionali”.