“La diffusione del Covid, come sempre accade nei periodi difficili, ha colpito maggiormente le componenti più deboli ed esposte. Le donne tra queste”. Lo ha ricordato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della donna al Quirinale.
Richiamando i dati dell’Istat, secondo cui si hanno 440mila lavoratrici in meno rispetto a dicembre 2020 e sono a rischio un milione e 300mila posti di lavoro di donne che operano in settori particolarmente colpiti dalla crisi, il Capo dello Stato ha osservato che “l’occupazione femminile è tornata indietro. Ai livelli del 2016, ben al di sotto del 50% raggiunto per la prima volta nel 2019. La causa principale è stata la crisi del settore dei servizi, nel quale lavora l’85% delle donne”. Ma, ha proseguito, “non preoccupano soltanto i dati quantitativi. Peggiora la qualità del lavoro delle donne, con un picco di contratti part-time non volontari, con l’aumento dei lavori a tempo determinato e con una riduzione delle condizioni di conciliazione vita/lavoro”. Per Mattarella, poi, “la situazione femminile si fa critica anche dal punto di vista sanitario. L’Inail ha messo in luce, in un recente studio, che quasi il 70 per cento dei contagi denunciati sui posti di lavoro riguarda le donne. Le categorie professionali più colpite come contagi per le donne riguardano soprattutto il settore sanitario”.
“È dunque doveroso che la Repubblica rivolga un pensiero di forte gratitudine e riconoscenza alle tante donne che ormai da un anno si stanno impegnando negli ospedali, nei laboratori, nelle zone rosse per contrastare la diffusione del coronavirus. Esse lavorano in condizioni difficili, con competenza e con abnegazione, con spirito di sacrificio e con la caratteristica capacità di sopportare grandi carichi di lavoro”, ha evidenziato il presidente: “A loro, in special modo, desidero dedicare questa importante giornata”.