Il femminicidio “è un fenomeno impressionante, che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della donna al Quirinale.
Il Capo dello Stato ha iniziato elencando il nome delle 12 donne uccise in questo inizio di 2021 che si aggiungono alle 73 dello scorso anno. “Un distorto concetto del rapporto affettivo – che, non a caso, si trasforma in odio mortale – è alla base dei gravi e inaccettabili casi di femminicidio. Una mentalità che, al dunque, è soltanto possesso, bramosia, dominio e, in fin dei conti, disprezzo”, il monito di Mattarella, secondo cui “l’amore, quello autentico, si basa sul rispetto e sulla condivisione. Se si giunge a uccidere una donna è perché non si rispettano il suo desiderio di libertà e la sua autonomia. Perché ci si arroga il potere di non consentirne le scelte, i progetti, le aspirazioni”. “A distanza di settantaquattro anni dall’approvazione della nostra Costituzione – che ha sancito, in via definitiva, l’eguaglianza e la parità tra tutte le persone, senza distinzioni – gli orribili casi di femminicidio – che reclamano giustizia – ci dicono che la legge, da sola, non basta. Che un principio deve essere affermato, ma va anche difeso, promosso e concretamente attuato”.