“Il divario tra i sessi è lontano dall’essere superato ma l’apporto femminile può imprimere una svolta, specialmente in tempi difficili come quelli presenti, se si creano le condizioni per l’espressione delle potenzialità femminili”. Così, in una nota diffusa oggi, il Coordinamento Donne Acli, in occasione della Giornata internazionale delle donne. “Nel 2019 il tasso di occupazione femminile risultava ancora fermo al 50,1% con una distanza di 17,9 punti percentuali rispetto a quello maschile. Purtroppo il 2020, con l’avvento della pandemia, ha segnato una battuta d’arresto nel superamento delle disuguaglianze di genere, se non un’inversione di tendenza – si legge nella nota -. Anche i divari territoriali sono ampi visto che l’occupazione femminile è pari al 60% al Nord e scende quasi delle metà, al 33%, nelle regioni meridionali”. Secondo il Coordinamento, “l’epidemia ha evidenziato che le donne sono ancora vittime di disuguaglianze che le svantaggiano: l’84% delle lavoratrici europee è impiegata in prima linea nei settori più colpiti dalla pandemia e durante questi mesi di crisi le donne si sono ininterrottamente impegnate in attività di produzione e riproduzione sociale, pur esposte a molteplici pericoli. Senza dimenticare i femminicidi, già 13 dall’inizio dell’anno, e i casi di violenza sulle donne che purtroppo sono aumentati nei mesi di lockdown”.
Di qui l’invito: “Occorre ‘fare la differenza’, segnando una discontinuità netta rispetto al passato e aprendo davvero al contributo che la diversità di genere può apportare”.