“Mosul, la città storica e culturale, la città dei profeti che ha sofferto molto nei periodi precedenti, oggi risorge dalle ceneri come una fenice e, grazie a Dio, ha iniziato a godere di sicurezza e protezione e si riprende gradualmente dalle sue ferite”. A testimoniarlo è stato Gutayba Aagha, musulmano sunnita, capo del Consiglio Sociale e Culturale Indipendente per le Famiglie di Mosul, intervenuto in occasione della preghiera di suffragio per le vittime della guerra. “A nome del Consiglio invito i nostri fratelli cristiani a tornare in questa loro città, nelle loro proprietà e riassumere i loro affari”, l’appello, unito al ringraziamento al Santo Padre “per questa visita storica”: “Nel passato nessun Papa ha visitato l’Iraq. Per questo la sua visita è come uno sguardo benevolo e benedicente. Il Papa è un uomo di pace e desideriamo che con la sua venuta discenda su di noi la pace, e che per la sua visita la comunità internazionale e le organizzazioni umanitarie, alle quali siamo grati, prestino più attenzione a questa città afflitta, affinché possa continuare il suo cammino attraverso la storia”.