Mosul, Qaraqosh e Erbil. Sono le tre tappe della terza giornata del Papa in Iraq, che comincerà con la preghiera per le vittime della guerra, a Mosul, dove Francesco arriverà in elicottero alle 10 locali (le 8 ora di Roma). Subito dopo la partenza per Qaraqosh, la principale città cristiana del Paese, con oltre 50mila abitanti, di cui il 90% cristiani. Nell’estate del 2014, viene invasa dalle milizie dell’Isis, che la devastano e costringono 45mila cristiani ad abbandonare le loro abitazioni, cercando riparo per la maggior parte nel Kurdistan iracheno. Il villaggio viene liberato dall’occupazione jihadista due anni più tardi, nel 2016, e da allora è cominciata l’opera di ricostruzione di ciò che è andato distrutto, come la chiesa cristiana più grande del Paese, al Tahira al-Kubra, l’Immacolata Concezione. L’aiuto della Chiesa e della comunità internazionale ha consentito al 46% di coloro che l’abitavano prima dell’occupazione di rientrare. E proprio nella chiesa dell’Immacolata Concezione, alle 11.30 (9.30) Papa Francesco incontra la comunità cristiana e pronuncia il suo sesto discorso in Iraq, seguito dall’Angelus. Alle 12.15, il trasferimento al seminario St. Peter di Erbil, per il pranzo privato e un momento di riposo. Alle 15.10 (13.10) il trasferimento in auto allo stadio Franso Hariri, dove alle 16 (14) il Papa celebrerà la sua seconda e ultima Messa in Iraq, che si concluderà con un saluto. Alle 17.45 (15.45), dall’aeroporto di Erbil, Francesco volerà alla volta di Baghdad, dove atterrerà alle 19.15 (17.15), per poi trasferirsi nella nunziatura apostolica per la cena in privato. Lunedì 8 marzo il volo da Baghdad a Roma, con la cerimonia di congedo all’aeroporto. L’arrivo dell’aereo papale all’aeroporto di Ciampino è previsto alle 12.45, ora di Roma.