Durante l’incontro interreligioso nella piana di Ur dei Caldei ha portato la sua testimonianza davanti al Papa anche Ali Zghair Thajeel, musulmano sciita, docente all’Università di Nassiriya, che ha parlato del suo impegno, negli ultimi 15 anni, per la ripresa dei pellegrinaggi nella terra di Abramo, all’insegna della “convivenza”. “La svolta si è avuta quando abbiamo incontrato il Cardinale Sako, il quale ha consigliato ai suoi Ausiliari e sacerdoti di accompagnare il pellegrinaggio organizzato a Ur”, ha reso noto il professore: “La Chiesa in Iraq ha trattato tutti gli iracheni allo stesso modo, indipendentemente dalla loro affiliazione o etnia, specialmente durante le crisi che abbiamo dovuto affrontare. In tali difficili circostanze, la Chiesa è stata sempre la prima ad aiutare i bisognosi, fornendo (in collaborazione con Caritas-Iraq) cibo e aiuti medici, raggiungendo Jebayesh, Al-Fuhood, Al-Shatrah e Gharraf, oltre a Nassiria”. “Siamo un’unica nazione ad accogliere i pellegrini”, ha puntualizzato Thajeel, ringraziando Papa Francesco per la sua visita e assicurando la sua volontà di “continuare a lavorare e a pregare per la pace, la sicurezza, la fraternità e la convivenza nella città del sapere e degli eruditi”.