“Ringrazio Dio per aver realizzato il mio sogno di assistere alla sua visita nella mia amata città di Ur. Non ho altro modo per esprimere i miei sentimenti, se non con le lacrime. Promettiamo a Sua Santità di continuare a lavorare e a pregare per la pace, la sicurezza, la fraternità e la convivenza nella città del sapere e degli eruditi”. Si è conclusa con queste parole la testimonianza data questa mattina all’incontro interreligioso di Ur dal professore Ali Zghair Thajeel, musulmano sciita, docente all’Università di Nassiriya. L’esponente sciita ha reso omaggio a quanto la Chiesa in Iraq ha fatto per tutti gli iracheni, “indipendentemente dalla loro affiliazione o etnia, specialmente durante le crisi più difficili”. “La Chiesa – ha detto – è stata sempre la prima ad aiutare i bisognosi, fornendo (in collaborazione con Caritas-Iraq) cibo e aiuti medici, raggiungendo Jebayesh, Al-Fuhood, Al-Shatrah e Gharraf, oltre a Nassiria”. “Non devo dimenticare il ruolo svolto dai fratelli Sabei-Mandei, che sono stati i primi a partecipare e ad accogliere i pellegrini. Ciò dimostra come tutto l’Iraq sia presente, unito dalla fede in questa terra benedetta”.