Save the Children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, accoglie con favore la notizia che il governo belga rimpatrierà i bambini dal campo di Al Hol, nel nord-est della Siria, sollecitando altri Paesi a fare lo stesso e riportare a casa i bambini. “Mentre accogliamo con favore la notizia del rimpatrio di questi bambini, siamo preoccupati che i maggiori di 12 anni e le madri possano non essere rimpatriati. Non sono i governi a poter ridefinire l’età dell’infanzia e dovrebbero prendere tutte le misure possibili per assicurare che le famiglie non siano separate, rimpatriando quindi anche le mamme”, ha dichiarato Sonia Khush, direttore dell’intervento di Save the Children in Siria.
“Questi bambini sono intrappolati nelle condizioni più orribili”, prosegue Khush, denunciando che “un recente picco di violenza e uccisioni nei campi ha peggiorato la situazione. Solo pochi giorni fa, tre bambini sono morti e altri 15 sono stati feriti in un incendio ad Al Hol. Negli ultimi mesi, il nostro team ad Al Hol è stato testimone di come una bambina di nove anni si sia progressivamente ammalata a causa di una malattia renale e sia morta in attesa del rimpatrio”. “Esortiamo i governi internazionali a fare di più per rimpatriare i bambini da Al Hol, Roj e dagli altri campi. Gli sforzi – conclude – devono continuare per portare in salvo i bambini innocenti e aiutarli a riprendersi e a costruirsi una nuova vita”.