Un appello per una “politica sana”, capace di offrire a tutti, e soprattutto ai giovani, “la speranza di un avvenire migliore”. A lanciarlo, nella parte centrale del suo primo discorso in Iraq, pronunciato dal palazzo presidenziale di Baghdad, è stato il Papa. “È necessario contrastare la piaga della corruzione, gli abusi di potere e l’illegalità, ma non è sufficiente”, il monito di Francesco: “Occorre nello stesso tempo edificare la giustizia, far crescere l’onestà, la trasparenza e rafforzare le istituzioni a ciò preposte. In tal modo può crescere la stabilità e svilupparsi una politica sana, capace di offrire a tutti, specialmente ai giovani – così numerosi in questo Paese – , la speranza di un avvenire migliore”. “Vengo come penitente che chiede perdono al cielo e ai fratelli per tante distruzioni e crudeltà”, ha ribadito il Papa al presidente iracheno: “Vengo come pellegrino di pace, in nome di Cristo, Principe della Pace. Quanto abbiamo pregato, in questi anni, per la pace in Iraq! San Giovanni Paolo II non ha risparmiato iniziative, e soprattutto ha offerto preghiere e sofferenze per questo. E Dio ascolta, ascolta sempre! Sta a noi ascoltare Lui, camminare nelle sue vie”.