A meno di un mese per raggiungere l’obiettivo delle vaccinazioni indicato dall’Ue siamo solo al 29,06%, nonostante l’incremento del numero di punti vaccinali. A fare il punto sulla campagna vaccinale è ancora una volta l’Instant Report Covid-19, iniziativa dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica di confronto sistematico sull’andamento della diffusione del Sars-CoV-2 a livello nazionale. Dalla 42ª puntata diffusa oggi emerge che per quanto riguarda i nuovi punti vaccinali attivati nelle Regioni, la Puglia ha aumentato notevolmente le strutture ospedaliere e territoriali (+266), seguita da Veneto (+133) e Piemonte (+110). Tuttavia, nell’ultima settimana le Regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono Campania (1.865), Lombardia (1.316) e Molise (1.101). Al contrario Liguria (341), Sardegna (273) Umbria (343) sono le Regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrato il numero più basso di vaccinazioni.
“Al 1° marzo continuano a crescere i punti vaccinali ospedalieri e territoriali attivati dalle singole Regioni. Ma questo numero non basta se non vengono incrementanti i professionisti sanitari”, afferma Americo Cicchetti, direttore Altems, ricordando che solo dieci Regioni hanno emanato bandi per l’assunzione di personale per la campagna vaccinale anti Covid-19. Tra queste Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria, Calabria e Provincia autonoma di Bolzano.
“Analizzando l’andamento dell’età dei casi – prosegue Cicchetti – si nota che i contagi tra gli over 70 è sceso sensibilmente”. Stabili i ricoveri nelle terapie intensive, ma per Gianfranco Damiani, docente di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, bisogna fare attenzione affinché non riaumentino. Preoccupante l’incremento dei contagi: in una settimana l’incidenza nazionale è cresciuta da 130 a 180 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Per Damiani, occorre “imprimere un’accelerazione alla campagna: al momento solo circa il 24% degli over80 ha ricevuto almeno una dose del vaccino”.