“Ok alle vaccinazioni in azienda con le cooperative pronte ad aprire sedi, magazzini e uffici per vaccinare 3 milioni di persone fra dipendenti e loro familiari”. Lo annuncia l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento alla proposta del Governo alle parti sociali “di utilizzare i medici aziendali, per le vaccinazioni” mentre il Covid avanza e diverse regioni rischiano di passare in zona arancione o rossa.
Da nord a sud della Penisola è già pronto un primo nucleo di 150 siti aziendali di cooperative di Uecoop a disposizione per l’offensiva vaccinale contro il virus: dalla Lombardia alla Basilicata, dal Piemonte alla Puglia, dal Friuli alla Sardegna, dalla Calabria al Veneto, dall’Emilia Romagna alla Sicilia, ma ci sono siti anche in Abruzzo, Toscana, Marche, Molise, Lazio, Campania, Umbria e Liguria.
Una disponibilità confermata ufficialmente per iscritto al presidente del Consiglio Mario Draghi dal presidente di Uecoop, Gherardo Colombo: “Consapevole della necessità di uno sforzo collettivo e comunitario per eradicare il virus le cooperative associate all’Unione europea delle cooperative hanno individuato spazi idonei per organizzare punti di vaccinazione ed offrono la piena disponibilità e collaborazione perché questi siano utilizzati per vaccinare non solo i loro dipendenti, i soci e i loro familiari, ma anche chiunque altro ne avesse bisogno”.
Nelle quasi 80mila cooperative italiane distribuite su tutto il territorio nazionale, spiega Uecoop, “ci sono spazi dentro e fuori le città per organizzare centri vaccinali dove far confluire il milione di dipendenti e soci con i loro familiari per immunizzare una parte importante della popolazione con la massima velocità possibile contrastando la diffusione del virus e delle sue varianti più contagiose. Una operazione da coordinare con Stato, Regioni e uffici sanitari sui territori in modo da garantire la scelta delle strutture migliori e l’organizzazione degli afflussi e delle vaccinazioni per permettere una più rapida ripresa sanitaria ed economica del Paese”.
Il sistema italiano delle cooperative, che opera dai trasporti alla sanità, dalla scuola all’assistenza agli anziani, dalla manifattura all’ambiente, “vale – ricorda Uecoop – circa l’8% del Pil generando un fatturato di 150 miliardi di euro all’anno. Con la sua presenza trasversale su più comparti il mondo cooperativo riveste un ruolo strategico essenziale per la capacità di resilienza del sistema economico nazionale nel momento di massima pressione dell’epidemia e per il rilancio del Paese con l’uscita dalla fase più acuta della crisi sanitaria”. La situazione di emergenza sanitaria “ha già portato le cooperative a riorganizzazione il personale, gli spostamenti, i turni di lavoro e le precauzioni sanitarie”.