“Ritroviamo prudenza e responsabilità”: è l’appello che il vescovo di Sessa Aurunca, mons.Orazio Francesco Piazza, lancia ai fedeli davanti al “diffuso rilassamento” rispetto ai rischi della epidemia in atto. In un messaggio diffuso ieri sera il vescovo parla di “emergenza pandemica che si presenta con varianti tali da mettere a rischio anche vite di bambini e giovani”. Eppure, scrive, “in vari luoghi della vita comunitaria non si rispettano regole che potrebbero evitare l’incremento dei contagi sul nostro territorio”. Forse, denuncia, “abbiamo già dimenticato i sacrifici vissuti, le tante rinunce, a livello personale e sociale, e le ferite del dolore che ha toccato tante famiglie per la perdita dei propri cari a causa di questa epidemia”. “Ho il dovere di levare la voce, per personale sensibilità, ma, soprattutto, perché consapevole del dolore e delle lacrime di tanti, di richiamare tutti, istituzioni civili ed ecclesiali, a nuova responsabilità nell’affrontare una situazione che fa presagire giorni più difficili e problematici per famiglie e per operatori preposti alla tutela della salute pubblica. Il rischio di nuove e più incisive restrizioni, consapevoli dei danni già prodotti al mondo dell’istruzione, del lavoro e dell’economia, è alle porte se non si risveglia in tutti, particolarmente nei giovani, il senso di prudenza e responsabilità”. Il vescovo parla di “norme disattese” in particolare, negli assembramenti davanti alle Chiese e di “cortei esequiali certamente vietati in questa situazione pandemica”. “Se nelle Chiese, grazie all’attenta cura dei sacerdoti e alla preziosa opera di generosi volontari, si riesce a dare opportune garanzie, al contrario sono facilitati cortei funebri e assembramenti davanti alle chiese e negli spazi cimiteriali. Sento come altrettanto necessario e urgente richiamare tutti noi a maggiore attenzione e responsabilità, secondo le rispettive funzioni e posizioni. Dobbiamo, con l’impegno di tutti, evitare ulteriori rischi di contagio. Ma ancor più dobbiamo evitare il rischio di altre vite stroncate e altro dolore in tante famiglie”.