In alcune Regioni l’eccesso di mortalità dell’ultimo trimestre del 2020 supera quello della prima ondata (marzo-maggio 2020). È quanto si legge nel quinto Rapporto sull’“Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente” per l’anno 2020 diffuso oggi da Istituto nazionale di statistica (Istat) e Istituto superiore di sanità (Iss).
In particolare è accaduto in Valle d’Aosta (+63,7% rispetto al +42,6% del trimestre marzo-maggio), in Piemonte (+53% rispetto al +47,5%), in Veneto (+44,4% rispetto al 19,4%), in Friuli Venezia Giulia (+45,6% a fronte del +9,0%), nella Provincia autonoma di Trento (65,4% vs 53,1%). Al contrario, l’eccesso di mortalità del trimestre ottobre-dicembre, rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019, è più basso di quello della prima ondata in Lombardia (+37,1% in contrapposizione al +111,8%), in Emilia Romagna (+25,4% rispetto a +43,6%), in Liguria (+33,9 vs +42,2%) e nella provincia autonoma di Bolzano (+39,1% rispetto a +45,4%).
“A partire dalla metà di ottobre 2020 – si legge nel report – diventano via via più evidenti gli effetti della Seconda ondata dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale. Considerando i decessi per il complesso delle cause, durante il periodo ottobre-dicembre 2020 si sono contati 213 mila morti, 52mila in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019”.