E’ stato rinnovato l’accordo tra la Pontificia Commissione di archeologia sacra e la Heydar Aliyev Foundation dell’Azerbaijan per la valorizzazione e il restauro delle catacombe di Commodilla, rilevante complesso cimiteriale nel quartiere romano della Garbatella.
A siglare l’intesa presso il Pontificio Consiglio della cultura sono stati oggi il card. Gianfranco Ravasi, presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra e padrone di casa, e Anar Alakbarov, direttore della Fondazione azera presieduta dalla signora Mehriban Aliyeva, dopo la visita di ieri alle catacombe, accompagnati dal presidente del Municipio Roma VIII Amedeo Ciaccheri.
L’accordo, si legge in una nota della Pontificia Commissione, “costituisce solo l’ultimo passo della lunga e proficua collaborazione che, grazie al generoso contributo della Heydar Aliyev Foundation, ha consentito alla Pontificia Commissione di archeologia sacra di restaurare numerosi monumenti pittorici nelle catacombe dei Ss. Marcellino e Pietro ad duas lauros e, in seguito, la collezione di sarcofagi conservata presso il complesso monumentale di San Sebastiano fuori le mura, aggiornandone anche l’allestimento”.
La Pontificia Commissione ha proposto alla Heydar Aliyev Foundation un programma conservativo che si pone come obiettivo la valorizzazione delle catacombe di Commodilla, in vista di una loro apertura al pubblico, con particolare attenzione a due poli: la “Regione di Leone” e la cosiddetta “Basilichetta” dedicata ai martiri Felice e Adautto. Le operazioni preliminari, rese possibili grazie ad un primo finanziamento della Fondazione azera, hanno comportato la messa in sicurezza e rinforzo strutturale del cubicolo di Leone, che presentava problemi statici, con l’utilizzo di materiale fibro-rinforzato in carbonio.
L’accordo siglato oggi consente di proseguire con un intervento di restauro sulle pitture del cubicolo e su altre due rappresentazioni collocate all’interno della “Basilichetta”. Si tratta della raffigurazione dei martiri Felice e Adautto, collocata nella parete di fondo, e del dipinto murale con scena di Traditio Clavium, in cui accanto al Cristo seduto sul globo e circondato dai santi Pietro, Paolo, Stefano, Felice e Adautto, compare l’unica immagine ancora leggibile nella sua interezza della martire Merita, anch’essa venerata nel complesso cimiteriale.